Donatella Bartolomei

scritti

L'ULTIMO AMORE

31 - 10 - 2021

L'ultimo amore
vive della morte come il primo.
Il primo amore
racchiude
la paura dei terremoti del corpo,
come ansie di un frutto
ancora acerbo
appeso all'albero
del mondo.
L'ultimo
è una confezione
di smacco al pudore
per un corpo
troppo maturo
agli occhi desti
di un cuore ribelle
e, nonostante ciò,
scalpita come nuova vita
stesa al sole.
Il primo
e l'ultimo amore
sono avvolti
nel dramma della morte,
abbracciati come sposi
in un'infernale cerimonia
di fuoco e lava primordiale.
In una danza mistica :
l'amplesso
gettando la maschera!
Il primo e l'ultimo amore,
sgomenti,
scoprono di avere
lo stesso volto,
di essere il medesimo
sconvolgente sogno
coltivato
in sentieri viola
tra la pelle, l'incavo della mano,
un deserto irrisolto
e, speculare, l'anima.

LA FRECCIA
E LA CROCE

08 - 1986

La freccia
ha trafitto le nuvole
e sono caduti
petali viola
sulla mia
croce nera.

LA STATUA E
L'ANGELO

2022

Essere una statua
e restare a guardare
oltre il tempo limite
di ogni umana vita
è come esser angelo
e osservare a distanza
lo scorrere del mondo
senza mai prender parte
a battaglie,feste e amori.
La statua antica
abbracciata solo
da rampicanti distratti
guarda il marmoreo angelo
incatenato ai piedi
della morte
e lo invita
a fuggire
con la morbidezza degli Dèi
dai cancelli flebili del cimitero
che consacrano silenti
il sottile divario
fra i defunti dentro
e i defunti fuori.
L'angelo e la statua,
vivi d'altra vita,
belli d'altra bellezza,
si prendono per mano
a notte
(complici le ridenti stelle)
e via fuggono
con piedi che accarezzano la terra
e voli inimmaginabili,
via le catene,addio rampicanti!
Basta porgere la mano ai sogni
e le fiabe sorgono semplici,
reali e sublimi
a pochi metri
dall'uscio di casa.

DI NOTTE
A VOLTE

Poesia scritta nel 2009.
Ne è stato creato un brano solo vocale contenuto nell’album
“Sacra Dea” del 2016.

Di notte a volte
ripenso a noi
rimasti lassù ...
se fossero giunti gli orsi
e ci avessero colti
nell'estasi di primordiali sogni
forse ci avrebbero eletti
propri figli diletti ...
gli antichi bambini,
elfi del bosco,
ci avrebbero protetto col loro manto rituale,
festa di colori e di vita ...
vita tanto spaventosa
quanto diversa
dal giornaliero spavento
a cui ci si abitua
nell'incedere a passo lento
lungo la corsa del vivere muto ...
ora più ricchi,
vista anche 'l'altra parte',
protetti da spiriti ed alberi
siamo attesi
per canto di festa felice
sui monti più aspri,
più verdi,
più belli ...
Amore,
teniamoci per mano mentre saliremo,
siam di continuo benedetti da palpabile Magia ...
tienimi forte mentre là andremo,
che nostra essenza
non ci sarà mai stata così chiara ...
albero di prima visione
sarà più nitido di sole sferzante
e lieve risata come per dire :
"Ma sì, era tutto chiaro...
come non avere inteso?!" ...
Tienimi la mano,
che trionfa saluto
a noi intorno
di Felicità profonda
e non temiamo mai
quest'altro triste pezzo di mondo,
che le radici del sapiente albero
sono in noi,
che le radici dell'albero sapiente
siamo noi.